Enrico Marco Cipollini

Il significato di sacro e profano

III parte

La scuola fenomenologica-religiosa con il suo esponente G. Van der Leeuw, individua le varie forme del rito:
- iniziazione (o del passaggio da uno “status ad un altro”)
- propiziazione
- espiazione
Queste forme di rito portano anche ai vari momenti del rito: l’iniziazione porta il soggetto alla sua preparazione, la propiziazione ad eseguire determinate pratiche, mentre l’espiazione è la sua parte conclusiva.
Avvicinandoci al problema del sacro invece Freud, nella sua opera del 1906, riduce il rito a pura nevrosi a differenza di C. G. Jung che cerca nel mito e nel rito non la nevrosi ma aspetti puramente simbolici e rituali. (vedi anche C. G. Jung, L’uomo e i suoi simboli, opera rivista dall’allieva Marie Louise von Franz).

La fine del romanticismo e Francesco De Sanctis

Il filantropismo era stato il movente o uno dei movimenti del socialismo di Robert Owen che chiamò la sua «comunità-colonia», New Armony, così come il socialismo francese partì dall’impostazione della rivoluzione industriale con i suoi problemi.
Ecco quindi il perché dell’appoggio di ricchi industriali e finanzieri ai «clubs» fondati da Saint-Simon proprio in quanto si consideravano i proprietari d’industria e gli operai come «coaudiatori» contrapposti all’alto-clero e alla classe nobiliare e dei grandi possessori di terra. Non da meno sono utopisti un Fourier o un Proudhon.

Il significato di sacro e profano

II parte

La letteratura orfica – molto tarda che riprende da quella originaria – comprende leggende sacre, in cui si espone il si-stema mistico – teologico dell’Orfismo: misteri o riti, i Vaticinii, Inni, Canti in onore di Dioniso, e un poema sulle virtù occulte delle pietre o Litici.
Argonautici e Inni sono ormai e definitivamente, come del resto i succitati Litici, da datare in età ellenistica come in genere tutto citato sopra. Comunque il culto di Orfeo è antichissimo e risalente, secondo Onomacrito, almeno al VI secolo a.C. Solamente la Poesia Orfica è davvero la testimonianza più attendibile e frutto dell’Orfismo più autentico così come la creazione di Phanes (anche Fanes o Fanete), la divinità dai due sessi.

Il significato di sacro e profano

I parte

Émile Benveniste, il noto linguista autore di Le vocabulaire des institutions indo-européennes (Paris 1969, ora in trad.it. per Torino, Einaudi, 1976 e 2001 in due tomi), parlando di religione, entra nella dimensione del sacro. Tale parola, che in greco antico è (h)ieros, la troviamo in latino con sacer. Il significato vero ed originario, anche dal punto di vista antropico, non è inteso come semplice venerazione bensì è ambivalente. È ciò che ci spaventa, ci atterrisce e nel frattempo è ciò che veneriamo proprio per timore che tale maledizione ci colpisca.

L'epoca aurea del romanzo

Etimo, storia e considerazioni

È proprio col Romanticismo che si sviluppa a pieno titolo e consapevolezza un nuovo genere letterario: il romanzo.
Ricordiamo che proprio il termine «romanticismo» deriva dall’inglese «romantic» che significa romanzesco e nasce proprio nel 1600-1700 in antitesi allo sviluppo così portentoso della scienza e delle considerazioni grandiose di un Descartes, Galilei, Spinoza, etc., per citare che alcuni nomi.


Il bisogno dall’animo umano d’evadere dal dominio razionalista o la predisposizione di tale stato d’animo era detta romantical o romantic. Ma è proprio Federico Schlegel nel secolo decimonono a contrapporre tale genere letterario (il romanzo) a ciò che fu l’epica per gli antichi.
Per lo Schlegel il romanzo assume in sé «tutto», ogni forma letteraria, anzi è il «genere sommo mai raggiunto nella letteratura che contiene tutto».

Il viaggio (etimo e riflessioni)

Il viaggio più emozionante e mai finito è un viaggio nel nostro mondo interiore, un mondo, in molti casi, destinato a rimanere inesplorato

Dal latino viaticum, passando per l’antico francese, arriva a noi. Invero è ciò che serve a nutrirci durante la strada, “via”, una provvista insomma. Tanta letteratura abbonda sul viaggio ed è nota l’espressione “ultimo viaggio” come il fine vita o l’Evento per antonomasia in una nota filosofia degli inizi del ‘900. Dobbiamo menzionare Erodoto che nei suoi viaggi ci racconta curiosità ed altro, di valore antropico, dei popoli visitati e, in età moderna, Volney (un idéologue) che concepì il viaggio come “esplorazione scientifica.”

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