L’Associazionismo

La corrente psicologica che aprirà allo studio della memoria e dell’apprendimento che avranno un influsso molto importante nelle scienze a venire

L’idea che un fenomeno psicologico attira l’altro, è il principio base che assumono determinati scienziati per lo studio dello sviluppo mentale.
Un’idea A richiama «automaticamente» B. Facciamo un esempio: il suono di una colonna sonora di un film mi richiama quel film e non un’altra pellicola. Il problema fu già affrontato da filosofi del calibro di Aristotele e Platone. Si veda in tal caso il Della memoria aristotelico dove il filosofo greco tenta di spiegare la legge di associazione in quanto un’idea, un’immagine ci riporta, ci rimanda a ricercarne un’altra: è la cosiddetta “caccia ai ricordi sepolti nella nostra memoria”.
Tutto l’empirismo inglese classico non ha smentito mai l’associazionismo e in particolar modo Hume nel suo noto Ricerca sull’intelletto umano (An Enquiry Concerning Human Undestanding) , ha individuato le leggi del perché e del come avviene l’associazione:
– la rassomiglianza;
– la contiguità di tempo e di luogo;
– la causalità.


L’allievo dell’empirista J. Locke, l’abate Étienne Bonnot de Condillac riprenderà, nel suo Trattato delle sensazioni nonché nel saggio Sull’origine delle conoscenze umane, quella psicologia associazionistica che influì molto anche dopo il grande Secolo dei Lumi. Ricordiamo che Cabanis, Pinel, Magendie, Esquirol o “i fautori della rivoluzione ippocratica”, influirono molto sulla psicologia e la psichiatria francese e non solo, grazie alle idee già presenti nell’opera di Condillac.
Con il grande psicologo e scienziato Ebbinghaus lo studio delle associazioni diventerà dominante nella scienza della mente anche se poi fu contestato (psicologia della forma o Gestalt) e oggi invece ripreso come valido.

Hermann Ebbinghaus fu uno dei più grandi psicologi contemporanei di Wundt. Ebbe notevole successo grazie ai suoi libri scritti in maniera brillante e agevole, fuori da ogni istituzione accademica, eccetto gli ultimi anni di vita. È proprio l’operare al di fuori delle grandi istituzioni universitarie il motivo per cui, come vedremo, non fu compreso appieno dagli specialisti. Ebbinghaus riuscì in un’operazione magistrale: introdusse la metodologia fisiologico-matematica come studio dei processi mentali elevati. I suoi studi sulla memoria e sull’apprendimento, che il vecchio Wundt aveva escluso dal dominio della psicologia, sono invece per Ebbinghaus di base e fondamentali.
Il nostro studioso nella sua breve vita (1850-1909) iniziò quella corrente psicologica fondamentale che si suol chiamare associazionismo ovvero lo studio sistematico di come avvengono le associazioni e da qui l’estensione allo studio della memoria e dell’apprendimento che avranno un influsso molto importante nelle scienze a venire. Ad esempio, si è riscontrato oggi, con l’avvento della cibernetica, che le sue tesi, al tempo criticate, hanno ancora valore.
Senza fermarci alle critiche sulla sua teoria, l’associazionismo ha una lunga storia: dall’empirismo inglese al positivismo. Le associazioni da semplici – vedremo – come si combinino in quelle più complesse.
Ebbinghaus ha sempre avuto il merito di impostare la sua ricerca in modo rigoroso: ciò non escluse che il suo metodo dovesse solo interessarsi alla pura sensazione, ai processi inferiori della coscienza. In realtà si distanziò – e molto – da Wundt studiando la mente in processi molto più elaborati.

H. Ebbinghaus fu il primo dei grandi psicologi a comprendere la forte potenzialità che avrebbe avuto la psicologia nell’indagare, nell’investigare le più alte sfere dei processi mentali superiori. Il suo metodo rigoroso e minuzioso lo portò ad inventare le note “liste di sillabe senza senso” per lo studio sistematico della facoltà mnemonica. Spieghiamo meglio cosa significa questa geniale scoperta. Il noto scienziato vide che un verso poetico viene ricordato a lungo e meglio rispetto a sillabe senza senso, ovvero ottenute inserendo una vocale tra due consonanti.
La proporzione di memorizzazione risultò essere di uno a nove tra liste con sillabe sensate e sillabe prive di senso. Non escluse, il Nostro, neppure la psicologia dell’infanzia, dell’apprendimento. Anzi; studiò il cosiddetto “super-apprendimento”, le varie associazioni e il lasso di tempo che intercorre tra apprendere e ricordare.
Nacque in tal modo un suo libro di importanza capitale, Sulla memoria, capolavoro che ebbe un notevole successo di pubblico grazie a uno stile brillante e non accademico. Tale libro, per inciso, resta una pietra miliare della psicologia come scienza rigorosa. Bisogna ricordare la famosa curva dell’oblio, della dimenticanza che porta ancor oggi il suo nome. La curva di Ebbinghaus non è altro che la prova provata che certo materiale appreso con velocità viene dimenticato molto facilmente da quello imparato con lentezza. Abbiamo una serie di grafici di tale curva della dimenticanza di Ebbinghaus che vengono usati ancora oggi negli studi fondamentali di psico-fisiologia.

Nonostante la sua breve vita, egli riuscì a fondare una rivista di fisiologia medica e di psicologia la quale gareggiò con quella molto più nota di Wundt. A dispetto dei suoi meriti geniali, Ebbinghaus non fu fortunato. Chiamato all’Università di Berlino, non riuscì – nonostante il suo brillante ingegno e la fama di cui cominciò a godere – a diventare Dozent cioè Professore Ordinario. L’insuccesso lo demoralizzò talmente che decise di rivolgersi alle Università di importanza secondaria. Infatti, è a Breslavia (poi ad Halle dove morì) che iniziò l’elaborazione di prove o test per misurare il quoziente di intelligenza. Questi test – anche se modificati per chiare ragioni – sono ancora oggi in uso.

Prima di morire a soli 59 anni, scrisse il noto Sommario di Psicologia che riuscì a superare per vendite e fama il suo noto studio sulla memoria. La morte precoce, il prevalente indirizzo strutturalista in Germania, il non essere diventato Dozent a Berlino, giocarono a suo sfavore però le sue idee e la sua genialità sono a lui sopravvissute. È grazie a Ebbinghaus che la psicologia come associazionismo riesce a distaccarsi da quella più nota di Wundt, rivolgendosi alle funzioni superiori della mente che restavano letteralmente fuori da una psicologia ormai superata. Da qui la grande vitalità dell’opera di Ebbinghaus che non escluse nulla dal proprio campo di indagine psicologica e fisiologica.

Posted

15 Nov 2022

Storia e Filosofia


Enrico Marco Cipollini



Foto dal web





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