Natura deriva da natus, participio passivo di nasci (nascere), che riprende da génê, (γένος, plurale γένη), vale a dire generare, quindi generato ed anche stirpe - dal greco φύσις, (natura), base in filosofia, è il principio che produce lo sviluppo di un essere (fuori da ogni forma divina); la Natura mantiene la spontaneità o Phỷsis dei Greci.
Il Greco non si domanda della natura; ci vive vicino, dorme e vive con essa. Lo stesso Parmenide (importante per il discorso sull’essere e il nulla) non mette in dubbio la φύσις in quanto generazione spontanea, ordine e via dicendo.
Presso le religioni monoteiste e nella loro tradizione, la natura perde la sua indipendenza ed autonomia. Dio crea l’uomo e la natura che, pertanto, dipendono dal volere divino. Le forme della natura sono viste (ad esempio, cfr. Tommaso d’Aquino) in maniera negativa e subordinata. In Spinoza abbiamo la natura naturata, quella che noi vediamo, e la natura naturans (l’alito divino che la muove). Tutto è immanente non dall’alto.
Nell’idealismo tedesco si contrappone la filosofia dello Spirito a quella della Materia o Natura. Il tutto verrà contrastato dagli Illuministi e dagli Idéologues. Ricordiamo per brevità, Cabanis o la fondazione della medicina come scienza e Pinel o la nascita della psichiatria dove “anima” e “natura” non sono preventivamente divisi ma interagiscono l’un l’altro. La nota “unità psicofisica”.
La φύσις in Ippocrate di Cos e gli asclepiadi rimedia al male che affligge l’uomo (morbo sacro o epilessia). Secondo Ippocrate nessun morbo è da ritenersi sacro ma deve essere studiato secondo le leggi di natura (primordi della fisiologia e della medicina). È la Natura che sana mentre la medicina cura Sofocle e la peste di Atene.
Contro la plebaglia che riempie i templi, il grande tragediografo ripropone il culto del dio della medicina Asclepio.
I Greci non conoscono il peccato a differenza della religione giudaica.
La presenza dei quattro elementi naturali nei presocratici sono elementi base della Natura: acqua, fuoco, terra ed aria che, poi,saranno ripresi da tanta filosofia e alchimia. Quest’ultima non ricerca di tramutare le sostanze vili in oro bensì di trovare nella Natura stessa l’immortalità.
E non possiamo che chiudere con Eraclito, frammento 123 DK: “la Natura ama nascondersi” ovvero il legame tra il mondo legato e di-s-velato dal Logos.