Enrico Marco Cipollini

Del Romanzo

Excursus sulla realtà e l’oggetto sino al romanzo moderno

Per una trattazione completa bisognerebbe parlare de Le roman de Renart, il primo romanzo ovvero il nuovo genere letterario della Borghesia.
Il romanzo è borghese semplicemente perché nasce con l’avvento della Borghesia come classe che aspira e avrà il potere. Ciò non significa che il romanzo non abbia quella forza rivoluzionaria, anzi… Tutti i grandi romanzieri dell’Ottocento hanno in comune con i cospiratori e i rivoluzionari il desiderio che il mondo cambi: questa è una fiducia estrema.
Il romanzo principe da cui nasceranno le più ardite manifestazioni dell’animo umano è proprio il Don Quijote di Cervantes. Noi siamo stati affascinati dal romanzo suddetto come dal “Commento” di Miguel De Unamuno.
La sua Vita di Don Chisciotte e Sancho, pur risalendo al 1905, è stupenda, pur soffrendo troppo del disordine della Spagna che tanto fu a cuore al grande saggista.
Comunque per le “verità” e la bellezza dell’opera del De Unamuno sarà impossibile non farne riferimento.

Candide

Voltaire porta alla perfezione l’arte del romanzo filosofico

Nel Vocaboulaire technique et critique de la Philosophie, a cura di A. Lalande, giustamente si può leggere: Il faut dire que Voltaire en voulant critiquer Leibniz, réalement dénonce la Thése de Pope: tout cela qui existe, c’est bien.
Secondo Pope, il male è una parvenza ma, per esser chiari, bisogna aggiungere che la vera origine di Candide è da ricercarsi sulla “querelle” scoppiata tra Voltaire e Rousseau. Nel 1755 le relazioni tra Voltaire e il Ginevrino sono cortesi e il pedagogista gli invia il noto Discours sur l’inegalité.

Libertino

Leggendo o ascoltando il termine Libertino, si pensa immediatamente a dissoluto. Tale termine chiama alla mente Don Giovanni e Casanova, il che è errato. Si vedrà come la storia della parola (semantica) si discosti dall’etimo originario. Inoltre, Casanova e Don Giovanni sono due figure completamente diverse, che richiameremo nel corso della nostra trattazione la quale - si badi bene - non è esaustiva.
Da libertus – schiavo affrancato – da religione e ipocrisia morali per le sette del Libero Spirito. Si può giungere solo da qui al termine originario di libertino. Abbiamo testimonianze storiche dei libertini – liberi pensatori – in Francia, dove sono protetti da Margherita di Navarra, sorella di Francesco I di Francia.

Mente, sé e società

È l’opera più famosa di George Herbert Mead pubblicata postuma; sono le sue lezioni di psicologia sociale. Tale opera interessa lo psicologo (Mead lo era) quanto il sociologo che il filosofo. Mead afferma l’esistenza di una struttura biologica per la sopravvivenza ma per lui tra il biologico e il sociale non c‘è frattura netta ma continuità.
A differenza degli animali la cui organizzazione segue l’istintualità, principio base della differenziazione, nell’uomo non vige la gestualità o la sola risposta a stimoli bensì l’interagire è costituito da gesti vocali significativi. È il simbolo, derivato da atti sociali, il codice che rende possibile il comunicare. Il simbolo o gesto significativo rimanda ad un processo sociale. Onde si capisce bene che l’interazione simbolica è la forma specifica dell’interazione umana.

Il fenomeno della baby farm

La baby farm (che è stata ed è al centro ancora di discussioni anche ad alto livello) è una persona di sesso femminile che accetta che le venga intromesso seme maschile in modo artificiale, dal coniuge di una sterile. Pertanto il compito della baby farm non è che “incubare”, sino al parto, il figlio poi per restituirlo alla coppia che lo ha commissionato. Il fenomeno della baby farm è complesso.

La normalità tra status e ruoli

È difficile dire che sia in quanto dipende da tante variabili. Ogni tipo di società ha dei tipi di norma differenti dall'altra. Nelle società occidentali abbiamo sempre visto come inferiore – oltreché per ragioni economiche – il boscimane o altro, mentre l’antropologia culturale ci insegna che ogni società ha il suo optimum: la differenza non è da scambiarsi con “anormalità”.

La psicologia come scienza del comportamento

Il behaviorismo o psicologia oggettiva del comportamento trae il suo proprio humus proprio dalla psicologia animale. Le radici di tale corrente sono da ricercarsi soprattutto nella filosofia inglese dell’evoluzione (Darwin) nonché nello scientismo positivista di Comte o visione positiva della scienza come pura oggettività. Tale corrente è debitrice degli studi di Pavlov e della scuola del grande neurofisiologo e zoologo tedesco Jacques Loeb.

Galton e la psicologia differenziale

Francis Galton, cugino del più famoso Darwin, fu una persona eccentrica ma era sir quindi ogni stranezza gli fu perdonata. Egli s’occupò praticamente di tutto, anche delle cose più impensate, ebbe modo di viaggiare come esploratore per cui si occupò di psicologia solo per qualche lustro, assorbito dalle sue tante curiosità.
La sua opera prima parla dell’ereditarietà degli ingegni e risale al 1869; è molto discutibile in quanto studia la trasmissione dei caratteri geniali tramite le biografie di uomini celebri e biologicamente viene ad affermare la frequenza degli uomini geniali secondo le famiglie che li hanno generati.

John Stuart Mill (esperienza e fenomeno)

Figlio di un eminente pensatore fautore dell’utilita-rismo quale fu J. Bentham nonché dell’associazio-nismo psicologico , John Stuart-Mill è uno degli spiriti più illuminati del suo tempo, tra cui ricordiamo, quale esempio, la sua lotta per l’emancipazione femminile nel suo libro del 1869, Sulla schiavitù femminile.
La sua filosofia con il suo Sistema di Logica (1843) rappresenta il miglior approfondimento non solo del positivismo ma della miglior tradizione empirista inglese.
Il suo punto di partenza è la riduzione della realtà a “stati di coscienza” donde ne discende una critica radicale e strenua alla logica tradizionale.
Così s’articola la sua critica alla logica “associazio-nistica” troppo “meccanicista” del padre da cui fu educato.

Il “si” impersonale

Il pensiero fenomenologico ed ontologico di Heidegger tende a rivolgersi all’uomo come soggetto e non come pura oggettualità, quindi bandendo ogni reificazione, ogni riduzione all’uomo come una cosa, ma semmai concependolo come un tutto uno, globale: come veramente è, come si realizza e si progetta nel mondo: coglierlo nella sua essenza (chi è, come è, il mondo in cui è). Tale pensiero sarà ripreso anni dopo dall’esistenzialismo, ma il grande filosofo tedesco non fu esistenzialista, anche se scambiato per tale.L’intenzionalità di Husserl diviene, nell’opera di Heidegger del 1927, presenza, esser-ci, essere-nel-mondo. Così s’intende, contro ogni metafisica tradizionale, la trascendenza. Heidegger rompe ogni scolastica filosofica, metafisica, proprio affermando che la trascendenza è essere-nel-mondo, rompendo la dicotomia tra soggetto ed oggetto, illuminando la soggettività come globalità e trascendenza.

L’importanza di Ivan Pavlov

Scettico di una psicologia come scienza autonoma ma, nonostante tale scetticismo, ampliò e rinnovò lo studio della psiche, non solo nel campo della psicologia animale ma anche in quella umana

Sebbene lo scienziato russo, che studiò anche in Germania, si dichiarò sempre scettico nei confronti della psicologia come scienza – ribadendo tale concetto anche in un convegno internazionale del 1929 – la sua importanza è basilare nella psicologia scientifica.
Disinteressato alla vita pratica (tanto che la moglie, si dice, gli rammentasse di ritirare lo stipendio), Pavlov fu uno studioso eccezionale. Assorbito dalle proprie ricerche, cercò di portare su un piano obiettivo le attività superiori della psiche. Raccolse l’eredità del fisiologo Sechenov (morto nel 1905) che, in uno studio neurofisiologico del 1863, aveva anticipato I riflessi cerebrali (sua opera base). In tale opera si sosteneva apertamente che ogni atto, conscio o non conscio, è riflesso. Tuttavia, Sechenov non è passato nella storia della psicologia in quanto esplicitamente la volle ridurre questa materia al pretto dominio fisiologico e neurologico.

L’Associazionismo

La corrente psicologica che aprirà allo studio della memoria e dell’apprendimento che avranno un influsso molto importante nelle scienze a venire

L’idea che un fenomeno psicologico attira l’altro, è il principio base che assumono determinati scienziati per lo studio dello sviluppo mentale.
Un’idea A richiama «automaticamente» B. Facciamo un esempio: il suono di una colonna sonora di un film mi richiama quel film e non un’altra pellicola. Il problema fu già affrontato da filosofi del calibro di Aristotele e Platone. Si veda in tal caso il Della memoria aristotelico dove il filosofo greco tenta di spiegare la legge di associazione in quanto un’idea, un’immagine ci riporta, ci rimanda a ricercarne un’altra: è la cosiddetta “caccia ai ricordi sepolti nella nostra memoria”.
Tutto l’empirismo inglese classico non ha smentito mai l’associazionismo e in particolar modo Hume nel suo noto Ricerca sull’intelletto umano (An Enquiry Concerning Human Undestanding) , ha individuato le leggi del perché e del come avviene l’associazione:
– la rassomiglianza;
– la contiguità di tempo e di luogo;
– la causalità.

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