Renato Cartesio: il filosofo del "Penso, dunque sono"

È considerato il fondatore della matematica e della filosofia moderna

Renato Cartesio (René Descartes), filosofo e matematico francese, nacque nel 1596 da famiglia di piccola nobiltà; il padre era consigliere al parlamento di Bretagna. Sin da piccolo entrò nel collegio dei Gesuiti ove studiò grammatica, retorica e filosofia fino all’età di 17 anni; nel 1616 conseguì la laurea in diritto. Dopo aver intrapreso la carriera militare e viaggiato per l’Europa si stabilì in Olanda. Nel 1649 accettò l’invito a recarsi in Svezia presso la corte della regina Cristina; qui mal sopportava i rigori del clima e nel 1650 morì di polmonite.

Cartesio è stato definito il padre della filosofia moderna e al suo pensiero si ispirarono tutti i maggiori pensatori del Seicento e del Settecento. Grande studioso di matematica e di geometria prima ancora che filosofo, ritenne il metodo matematico la via più certa per giungere a verità inconfutabili, per cui estese tale metodo anche alla filosofia. Riteneva che nessuna conoscenza si sottrae al dubbio; anche la più evidente delle affermazioni aritmetiche potrebbe essere un’illusione.

Dubitava della conoscenza sensibile, del mondo che lo circondava e della stessa ragione in quanto, osservava, “potrebbe esserci un Demone maligno che abbia foggiato la mente in modo tale da farle apparire come vero ciò che invece è falso”. Per giungere alla certezza considerava il dubbio come mezzo, un dubbio momentaneo; è questo il “dubbio metodico”: dubitava per venire alla verità. Bisogna partire da una certezza che sia al di là di ogni dubbio. Cartesio individua il punto di partenza nella certezza che ognuno di noi ha di esistere. Questa certezza è espressa nella famosa massima “cogito ergo sum” (“penso, dunque, sono”). Con questo principio (cogito ergo sum) secondo Cartesio sono sicuro della mia propria esistenza, che è quella di un essere pensante, di “me pensante”, di me come “res cogitans”.

Questa certezza però, osserva ancora Cartesio, non dimostra che i contenuti del nostro pensiero siano altrettanto validi; le idee esistono nel nostro spirito, ma esistono anche le cose corrispondenti fuori di noi? Cartesio divide tutte le idee in tre categorie: innate, avventizie e fittizie. Le prime sono presenti al pensiero spontaneamente; le seconde si formano attraverso l’esperienza; le fittizie sono arbitrariamente composte dal soggetto.


Per il filosofo la realtà esterna è diversa dalla realtà del pensiero; ci sono due diverse forme di realtà o due sostanze: una è detta res cogitans, la cui essenza è il pensiero o anima; l’altra è detta res extensa, sostanza estesa o materia. Secondo Cartesio entrambe le sostanze derivano da Dio, però sono indipendenti tra loro: il pensiero è completamente libero rispetto alla materia e viceversa. Mente e corpo, secondo il filosofo, sono come due orologi differenti e separati tra loro. Cartesio conclude che: è un essere pensante; esiste Dio; esiste una realtà esterna.
I suoi libri più importanti sono il Discorso sul metodo e le Meditazioni.

Posted

13 May 2021

Storia e Filosofia


Pasquale Panella



Foto dal web





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