In questa raccolta, intitolata “Lunghinverno” (Oceano Edizioni, 2022), esprimo tutto il dolore, l’angoscia, l’emarginazione ed il dramma che abbiamo vissuto durante il periodo del Covid-19.
Non appartengo a quei credenti che contrappongono la fede alla ragione, ma il virus ha cambiato la mia vita, mi ha richiamata alla fecondità della preghiera, mi ha rinchiuso nelle valve di una metaforica conchiglia, che mi ha esiliata dalla vita sociale. Tre anni di prigionia, lontana dalla mia città, dai miei amici, per combattere una guerra contro un nemico invisibile e letale. Mi sono posta molti interrogativi esistenziali, raccolti in questi versi, che esprimono il forte desiderio di una nuova luce ed una nuova speranza.
A parlare è Anna Gramegna, autrice del libro, già docente di scuola primaria e da sempre impegnata nella sperimentazione poetica presso le scuole medie organizzando per molti anni spettacoli teatrali per i suoi studenti presso il teatro Piccinni di Bari.
Molto attiva anche nel sociale organizzando incontri e convegni per l’emancipazione della donna nel Sud.
Nelle sue liriche ha puntato all’essenzialità, alla brevità, utilizzando immagini simboliche e figure retoriche quali l’analogia e la similitudine, la metafora, l’anafora che catturano e lasciano spazio all’immaginazione del lettore. Dalle sue composizioni emergono esperienze vissute, espresse con una efficace autonomia espressiva, dove la parola si fa magia emblematica, espressione ed immagine dal gran fascino.
Alla base dell’ispirazione poetica, la meditazione, la grazia e l’anima si fondono nell’unica risposta che conferisce senso e significato all’esistenza.
I suoi versi nascondono segreti e custodiscono verità – afferma Dina Ferorelli autrice della prefazione al libro – evocano situazioni e invitano a guardare oltre, proiettandoci in una realtà trascendente. La sua voce poetica indaga sulle ragioni stesse dell’esistenza, sul dolore, sui nostri limiti, sulle nostre fragilità.
E quando il dolore non trova giustificazioni e la tristezza sembra inarrestabile, la poesia si fa acrobazia di farfalla, preziosa compagna, chiave d’accesso per ritrovare, un riparo, una salvezza, un locus amoenus in cui respirare a pieni polmoni e placare la propria inquietudine.