– Una persona che spesso ha paura di vivere in un mondo predominato dalla cattiveria, dall’ingiustizia e dalla falsità, tra gente che, purtroppo, non sa distinguere il bene dal male, e per questo, in molte sue poesie, prega il Signore di scendere tra gli uomini e venirla a salvare.
Per l’autrice, il rifugio più sicuro per qualsiasi anima candida e dolente dinnanzi ai soprusi del mondo, è la Natura, che tende ad animare e personificare”.
Così Caterina Leone, nella sua introduzione al libro, descrive Barbara Baka, autrice della raccolta poetica Amore su petali di rosa.
Nata in Polonia nel 1971, fin da bambina è attratta da penna e fogli su cui scrivere i propri pensieri.
Nel 2001 comincia a lavorare come giornalista; l’anno successivo approda in Italia.
Con la maturità prende sempre più coscienza della realtà circostante, scoprendo l’importanza dell’onore e dell’onestà, valori presenti nella sua poetica nella quale fa tesoro delle sofferenze e delle brutte esperienze passate, per trasformarle in punti di forza vitale.
Durante il periodo del lockdown, isolata dal mondo in una dimora campestre, a contatto con la natura, trova il tempo e la forza di mettere su carta le sue riflessioni in forma poetica, essendo una fervida amante della poesia, soprattutto quella profonda di Alda Merini e Paulo Coelho, dando vita così a questa sua prima raccolta.
– Poesie che sono puramente costrutti accurati di retorica, sintassi e metrica – afferma la dott.ssa Carmela Gabriele nella sua prefazione.
– Altre sono, invece, scene di vita vissuta, avulse da qualsiasi regola di impostazione letteraria, ma talmente vive da avere un valore di gran lunga maggiore, ed una consistenza concettuale ed animica inarrivabili.
Non sempre capita di scovare liriche con queste caratteristiche singolari, ma quando il miracolo avviene, si percepiscono emozioni e sentimenti così avvolgenti e caldi che ti catapultano in mondi magari fantastici, mai visitati prima con la propria immaginazione.
Ed ecco che con la mente leggera spazi attraverso pagine scritte di istinto e con la voce dell’anima più vibrante di sofferenza, mescolata a desiderio di regalare empatia e compassione, oltre che affetto e consolazione negli intricati universi umani, fatti di sangue, lacrime, recriminazioni, odio, ma anche di forza interiore, sorrisi, rivincita ed amore.
In una figura imponente ed inafferrabile come quella di Dio, cerchi di trovare le risposte ai perenni mali che affliggono da secoli pesantemente il genere umano e stanno distruggendo l’integrità fisica e morale del Mondo, in cui siamo quasi costretti a sopravvivere, più che vivere i nostri giorni.
La sua dunque, è una poesia che arriva dritta al cuore e non si serve di eccessivi orpelli letterari per colpire con effetti speciali il lettore. È un’arma efficace ed amabilissima, che punta dritta al centro delle tematiche trattate, che sono davvero numerose, a partire da quella della gratitudine verso chi ci ha lasciato un segno importante.
L’identità ben delineata di figlia, mamma e nonna, in cui si riconosce nel suo percorso lirico Barbara Baka, costituisce, in definitiva, la base dei suoi pensieri, intrisi di una coscienza di onestà, bontà ed altruismo generosi, rivelatori del suo alto livello spirituale in ogni momento al lettore.
I petali di rosa, in fondo, rappresentano questo, una spiritualità morbida e affascinante, che nell’esplicazione del sentimento amoroso, affluisce nella sua materiale carnalità, catturandoci l’anima, invocata urgentemente per salvarci dal fuoco delle insane passioni.