Il violino non è solamente uno strumento musicale da suonare, ma è, per il violinista, un organo vitale del corpo e dell’anima da cui nascono musica, bellezza e filosofia.
È una dichiarazione d’amore, quella che il M° Andrea Petricca rivolge al suo violino, la sua grande passione, la sua ragione di vita, espressa con fermezza nell’introduzione al suo saggio intitolato Il violinista del diavolo e dell’angelo – sottotitolo Camillo Sivori e la filosofia del violino – edito da Oceano Edizioni, 2023.
Un eccellente lavoro – secondo M° Fabrizio Casu che ha curato la prefazione – in cui l’autore ha saputo elaborare in maniera esemplare una summa delle caratteristiche necessarie alla formazione non solo di ogni violinista ma valide anche per tutti coloro che di musica vogliano occuparsi.
Il primo capitolo è incentrato sulla figura leggendaria di Camillo Sivori, il violinista del diavolo e dell’angelo – definito dal Petricca – per assimilarlo e allo stesso tempo distinguerlo da Niccolò Paganini, il “dio del violino” di cui Camillo fu allievo.
Sivori, violinista e uomo umanamente e artisticamente immenso, segnò profondamente la sua epoca e oggi, in un tempo storico così critico e drammatico, rappresenta per ogni musicista un modello ideale da raggiungere, la cui umanità ha contraddistinto il virtuosismo, la filosofia e l’universalità del “violinismo” di Sivori.
Il secondo capitolo è un particolare e inedito trattato di tecnica violinistica e in particolare sulla téchne, ovvero sulla tecnica della mano destra e sinistra unita a una tecnica che coinvolge tutto il corpo e la mente del violinista.
Il terzo capitolo sviluppa più approfonditamente l’aspetto dell’interpretazione, del sentimento e del pensiero in musica, analizzando il significato dei più grandi compositori e violinisti della Storia, con evidenti cenni sull’esoterismo musicale, il subconscio e l’interiorità spirituale, passando a temi concernenti lo studio, l’umiltà, la cultura e la psicologia del violinista, aspetti rivolti alla creazione di un nuovo Umanesimo musicale.
Il quarto capitolo raccoglie alcuni articoli giornalistici del Nostro che “raccontano” i grandi musicisti e violinisti della Storia o della contemporaneità (alcuni dei quali conosciuti personalmente dal Petricca), nonché una breve trattazione sulla mental practice, incredibilmente utile se integrata e applicata allo studio pratico del violino e, in ultimo, un resoconto delle sue recenti esperienze come docente di violino in cui ha avuto modo di applicare concretamente i principi violinistici contenuti all’interno di questo libro.
Il punto che si vuole sottolineare nella pregevole opera di Andrea Petricca è che il solo talento non è sufficiente a rendere eccellente il bravo musicista, poiché diversamente da quanto possa pensare il pubblico che assiste a un concerto, ciò che sta ascoltando è il frutto di un lavoro costante fatto di volontà, curiosità, passione, dedizione, coraggio e generosità che rendono quel momento unico e irripetibile.
Il violinista del diavolo e dell’angelo racchiude già la consapevolezza dell’importanza di trasmettere la propria esperienza a tutti coloro che sapranno farne buon uso, sia all’allievo che può acquisire una valida metodica di studio che nel giovane autore ha avuto successo, sia al profano che dalla sua piacevole lettura potrà chiarire il senso e l’importanza dell’arte musicale e del musicista professionista e magari abbattere alcuni preconcetti che ancora persistono al riguardo.