Io non dimentico di Michelina Buono

È uscita da pochi giorni Io non dimentico, la prima raccolta poetica di Michelina Buono di San Severo in provincia di Foggia, insegnante nella scuola primaria.
L’Autrice ha inteso raccogliere le poesie degli ultimi cinque anni, in cui sono avvenuti cambiamenti importanti e decisivi nella sua vita.
I versi delle sue liriche sono intrise di memorie sanguinanti, lacerazioni della coscienza in ombra, che nella pagina cercano un posto che le illumini e le chiarifichi. È un titolo fuorviante, ma solo in apparenza, perché non promette l’autodafé di un “Io” risentito, che nella scrittura consuma la sua vendetta.
– Si tratta di un’opera lieve – afferma Canio Mancuso nell’introduzione all’opera – di delicata spietatezza, in cui la poesia ritrova la sua identità originaria, certificandola nel momento della confessione: non dimenticare è la regola d’oro del poeta.



Che pensa e scrive in virtù del ricordo, perché niente di ciò che lascia una traccia vada perduto.

Le liriche sono suddivise in quattro sezioni.
La prima racconta della gioia del vivere, che è positiva aspettativa o del piacere di riscoprirsi. Nella seconda la Buono lascia parlare la sua sensibilità di mamma, senza pudore alcuno, toccando anche il tema della “violenza assistita” della quale si parla poco ma che segna profondamente chi la vive, suo malgrado.
La terza è un chiaro riferimento alla violenza di genere, mentre nell’ultima sezione è l’inconscio a parlare, a volte, nelle sue accezioni di doloroso stupore.

Sul piano linguistico la silloge evidenzia una ricerca accurata delle parole, arricchite da metafore ben scelte nella concatenazione delle immagini e nell’aderenza al significato di vita che esse nascondono e indicano. Una sintesi ben riuscita fra discrezione e densità della parola, con versi che vanno a incidere la pagina, seguendo uno stile che sa di linearità.


Possiamo considerarlo un bel regalo dello spirito da parte dell’Autrice, peraltro molto apprezzata dal pubblico e dalla critica per i numerosi riconoscimenti ottenuti in questi ultimi tempi.

Un viaggio gradevole e stimolante, su binari paralleli, in un gioco di specchi riflettenti, in cui non esiste prevaricazione, ma simbiosi, tra l’artista e il “recensore” il cui compito è quello di scortare il fruitore attraverso le strade della Shock Art di Enzo Andreoli e supportarlo nella comprensione dell’interessante detta-to artistico.

Posted

08 Jun 2021

Pubblicazioni Oceano Edizioni


Redazione



Foto di Michelina Buono





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