Coco Chanel

Ribelle e audace per natura, fu in grado di rivoluzionare la moda con abiti, profumi, gioielli e pelletteria con uno stile modellato a sua immagine

Non meno affascinante di Pierre Cardin è la parabola esistenziale e professionale di Coco Chanel (Samur, 19 agosto 1883 – Parigi 10 gennaio 1971) la cui figura ricordiamo nelle sue linee essenziali in occasione del cinquantesimo anniversario della scomparsa. Gabrielle Bonheur Chanel, conosciuta in tutto il mondo come Coco Chanel, nasce da una famiglia povera. Il padre, venditore ambulante, alla scomparsa prematura della madre, l’affida alle suore della Congregazione del Sacro Cuore nella cittadina di Aubazine.



Un’infanzia difficile, dunque, quella di Gabrielle “Coco” Chanel che, compiuti i 18 anni, trova impiego come commessa in un negozio di biancheria e maglieria dove consolida le conoscenze di cucito apprese dalle suore e da una zia.

Della sua attività di stilista capace di fare tendenza si può dire che sia stata innovativa, rivoluzionaria, forte di idee che hanno scompaginato schemi e paradigmi che apparivano inattaccabili. Gli studiosi di moda sono concordi nel ritenere che nelle collezioni di Coco Chanel sia evidente l’influenza degli anni di vita monacale, in particolare per la sua predilezione per i colori bianco e nero e uno stile quasi sempre austero. La classicità delle sue intuizioni si è perpetuata negli anni, così come è ancora oggi celebrata la sua capacità di esaltare il pregio della femminilità.

Di questa avventura vissuta così intensamente ci piace evidenziare due aspetti che hanno contribuito a farne un’icona immortale. Il primo è legato allo pseudonimo “Coco” dovuto, pare, al periodo giovanile di Gabrielle, allorché cantando nei caffè-concerto, aveva come cavallo di battaglia la canzone Qui qu’a vu Coco? Il successo di questo motivo fece si che tutti finissero col chiamarla “Coco”.


Il secondo aspetto si collega, invece, all’ormai leggendario profumo Chanel n. 5, realizzato con l’aiuto del profumiere Ernest Beaux e caratterizzato da una fragranza innovativa rispetto ai prodotti similari degli anni Venti del secolo scorso. “Un profumo femminile, che odora di donna”, scrive Brigitte Munier nel suo Storia dei profumi. Dagli dèi dell’Olimpo al cyber-profumo. Il numero 5 pare sia dovuto al fatto che l’essenza scelta da Coco Chanel fosse la quinta della serie da lei esaminata, ma anche perché il 5 era il suo numero preferito.

Posted

13 Jan 2021

Storia e cultura


Duilio Paiano



Foto dal web





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