Omaggio a Gianni Agnelli nel centenario dalla sua nascita

Il grande ambasciatore del made in italy del ’900. Icona di stile ed eleganza, tifoso appassionato della Juventus e della Ferrari. Collezionista di opere d’arte

Soprannominato l’Avvocato, per la laurea in giurisprudenza, Gianni Agnelli è stata una figura chiave della storia economica, politica e sportiva dell’Italia del Novecento. Nato a Torino, dal 1966 subentrò al padre Edoardo alla presidenza della FIAT, guidandola per 40 anni.
Affascinante, ricco, amante dello sport e dell’arte, il re d’Italia senza corona, com’era definito, ancora oggi rappresenta uno degli uomini più ammirati per il suo stile inconfondibile e la sua innata eleganza. Un personaggio sempre al centro dell’attenzione.

LA POLITICA
Senatore a vita dal 1991, i suoi rapporti con la politica influenzarono notevolmente i temi del lavoro e dello sviluppo economico. Impossibile quantificare il suo peso sulla politica internazionale e sull’immagine del Bel-paese all’estero.
Stimato in Francia e in Inghilterra, per anni ha rappresentato il volto dell’Italia.
È ricordato come un grande imprenditore e raffinato intenditore di calcio; il suo nome è legato ai maggiori trionfi della Juventus, di cui fu presidente onorario fino alla scomparsa avvenuta nel gennaio del 2003 all’età di ottantuno anni.

LA FABBRICA
Ma più che italiano doc, Agnelli è stato un cosmopolita capace di spaziare in tutti i campi, compresa l’arte di cui è stato un approfondito cultore. E, a proposito d’arte, Indro Montanelli lo fotograferà scrivendo che Gianni aveva “l’arte di servirsi degli uomini”. Un “padrone”, anzi il “padrone” per eccellenza, capace, però, di venire sempre incontro, per quanto possibile, alle richieste e alle speranze dei suoi lavoratori.

Un uomo con un senso profondo delle istituzioni dunque, ma al contempo dalla forte inclinazione ai fasti e ai luccichii, alle frequentazioni con scrittori e stilisti, attrici e armatori internazionali, pittori e marinai, play-boy e nobildonne.


I DRAMMI FAMILIARI
Non mancano, nel tempo, i drammi familiari. La morte, nel dicembre 1997, di Giovanni Alberto, Giovannino, il figlio di Umberto, l’erede designato a guidare la famiglia e il gruppo.
E il suicidio di Edoardo, il figlio difficile dell’Avvocato, nel novembre 2000. Due lutti che spengono il suo sorriso.




Gli Agnelli sono l’immagine di una moderna dinastia, del potere che si espande dalla fabbrica all’economia, ai giornali, allo sport, alla società. Con un’impronta un po’ reale e un po’ mitica, ma sicura-mente di grande rilevanza. Una buona eredità, di pensieri e parole su cui vale la pena riflettere.

Ai funerali di Stato erano presenti in 50mila; un semplice saluto “Ciao Avvocato”.

Posted

15 Mar 2021

Storia e cultura


Massimo Massa



Foto dal web





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