Sono le 7:52 del 20 maggio 1927 quando Charles Lindbergh inizia un’impresa storica. Ha solo venticinque anni, è pieno di sogni, desideroso di entrare nella storia e con una grande passione per il volo.
Dopo 33 ore e 32 minuti di volo transatlantico in solitaria, partendo dalla lontana New York, plana a Parigi a bordo del velivolo “Spirit of Saint Louis”. Un’impresa che ha preparato con cura, studiando prima ingegneria applicata al volo e poi addestrandosi con estenuanti ore di esercizi sull’aereo.
Nel 1924 si arruola nell’esercito degli Stati Uniti come pilota. Animato da un temperamento caparbio e di sfida verso le imprese più difficili, coglie al volo l’occasione che può dargli notorietà e fornirgli i mezzi per realizzare l’avventura della sua vita. Il magnate Raymond Orteig infatti, proprietario di una catena di alberghi, mette in palio una considerevole somma di denaro al primo pilota che fosse riuscito a compiere la traversata dell’Oceano Atlantico in solitaria.
Lindbergh non ci pensa due volte: si affida alla Ryan Aeronautical Company di San Diego per realizzare un aereo speciale che gli possa consentire di compiere l’impresa. Nasce così il mitico Spirit of Saint Luis realizzato con tela e legno.
Così quella fatidica mattina “l’aquila solitaria” parte dall’aeroporto di Roosevelt Field, Long Island (New York), percorre 5.790 chilometri e arriva prima sopra l’Irlanda, poi scende verso l’Inghilterra e infine atterra in Francia. Sono le 22:22 del 21 maggio 1927.
La notizia della sua impresa, che lo incorona “eroe dell’aria” compie il giro del mondo, già prima del suo atterraggio. Ad aspettarlo all’aeroporto parigino Le Bourget ci sono più di mille persone pronte a portarlo in trionfo.
CHARLES AUGUSTUS LINDBERGH
Detroit, 4 febbraio 1902
Maui, 26 agosto 1974
aviatore statunitense, autore,
inventore, esploratore
e attivista sociale
UN VOLO NELLA STORIA
Quella magica impresa, compiuta ancora agli albori dell'aviazione, lo consegnò direttamente alla leggenda e a prestigiosi riconoscimenti. Il presidente Calvin Coolidge gli concesse la “Distinguished Flying Cross” e lo nominò colonnello della riserva dell'aviazione degli Stati Uniti. Il governo francese gli concesse invece la “Legion” d’onore. Nello stesso anno, Lindbergh venne eletto dal Time “Man of the Year”.
In seguito, grazie ai soldi del Fondo Monetario del Daniel Guggenheim, affronta un tour di tre mesi, sempre con il mitico “Spirit of St. Louis”, atterrando in novantadue città americane e concludendo la sua traversata a New York.
Una vita brillante ed esaltante che tuttavia deve fare i conti con una tragedia consumata sul piano familiare. Il 1 marzo 1932 il figlio di due anni, Charles Augustus Jr., viene rapito. Il suo corpo, malgrado il pagamento del riscatto, viene ritrovato solo dopo dieci settimane. Sconcertato e addolorato per questa tragedia Lindbergh emigra in Europa in cerca di pace e di una tranquillità.
Alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale, richiamato dall’esercito americano, è costretto a partecipare alle operazioni belliche come consulente dell’aviazione.
Dopo il conflitto Lindbergh, si ritira a vita privata dedicandosi all’attività di scrittore grazie alla quale ottiene il Premio Pulitzer nel 1954. La sua opera, un libro biografico, si intitola The Spirit of St. Louis.
Muore a causa di un tumore al sistema linfatico nel 1974 a Hana (Maui), un villaggio delle Hawaii dove si era stabilito per una breve vacanza.