Non so quanto le parole possano conquistare lo sguardo, ma so che se negli occhi di qualcuno ci sono lacrime di emozioni, ogni parola può rivelarsi un mezzo potentissimo per approfondire ciò che già è.
Questo personale pensiero che risuona nella mia testa come forza selvaggia, l’ho appreso dopo diverse stesure recensitive che si sono rivelate molto importanti per l’interlocutore.
di Edvard Munch furono bandite nella Germania nazista
Un talento travagliato dalle sue stesse emozioni, Edvard Munch fu un pittore norvegese con un’infanzia disagiata dalle malattie e dai lutti familiari che ne accentrarono il suo stato di terrore lasciandolo sfogare per mezzo della pittura.
Nato a Løten il 12 dicembre del 1863 e deceduto a Oslo il 23 gennaio del 1944, offrì al suo trascorso artistico un importante bagaglio morale che accese la sua pittura con intensa forza psicologica.
L’urlo di Munch è il dramma dell’esistenza, della circoscrizione di ciò che siamo già dalla nascita in un destino preconfezionato dal non ambito ma obbligatorio traguardo, la morte.
L’opera espone un forte stato di terrore dell’uomo che vi è sovraccaricato dai conflitti psicologici che scuotono violentemente anche lo spazio che lo circonda con dei colori decisi e delle forme tortuose.
“L'espressione artistica ci eleva al cielo come colombe per poi far riposare i nostri pensieri sopra dei ramoscelli di ulivi”. Con questa mia personale frase metaforica che abbraccia l'identità amorevole di ogni artista, portiamo nel nostro viaggio pittorico un cuore tutto italiano, quello di Alessandro di Mariano di Vanni Filipepi, in arte meglio conosciuto col nome di Sandro Botticelli.
La sua vita ebbe inizio a Firenze il primo marzo del 1445 e cessò nella sua città d'origine il 17 maggio del 1510. Le sue opere di scuola fiorentina, centrano la corrente artistica rinascimentale romanticando delle atmosfere oniriche che ci travolgono nell'espressione pittorica sospinta dagli angelici tocchi della gentilezza.
Coriandoli in festa e scenari briosamente magici solleticano la vita di variopinta motricità. Questo è quello che accade nelle opere di Leonid Afremov, nato a Vitebsk, in Bielorussia, il 12 luglio 1955 e morto a Playa del Carmen, in Messico, il 19 agosto 2019.
Mediante la sua pittura coloratissima figurano le atmosfere più descrittive, lasciandoci aprire alle nostre emozioni come fossero vetrine dell’anima, libere di osservare smisuratamente la potenza della cromaticità ed emanandola oltre i confini della compostezza. Smisurata è dunque la sua arte per la quale non dimostrò paura di osare e di confondere l’equilibrio retorico dei concetti paesaggistici. I lavori di Leonid rappresentano estro puro esplodendo di vitalità con magistrale fascino comunicativo.
erge sensibilmente nelle sue pregevoli opere
Accendere la comunicazione con il potere dell’arte ne caratterizza una forza indissolubile, accentrandone un viaggio collettivo e al contempo individuale sulle nostre emozioni. Tra i massimi esponenti dell’Impres-sionismo francese troviamo Pierre-Auguste Renoir – nato a Limoges il 25 febbraio del 1841 e morto a Cagnes-sur-Mer il 3 dicembre del 1919. Egli fu un artista dalle umili condizioni familiari, ma nonostante le sue difficoltà quotidiane, con il tocco della gioia e della spensieratezza si lasciò trasportare dalla virtù di maturare artisticamente mediante una vocazione sincera ed intoccabile dalle negatività.
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L’arte, sublime complemento della psicoanalisi, ci accompagna da sempre nelle visioni più intime del nostro “Io” lasciandone evidenziare con naturalezza esplorativa i flussi energetici delle emozioni di ciascuno di noi. Prendendo in esempio l’arte di Michelangelo Buonarroti (pittore, scultore, architetto e poeta) nato a Caprese Michelangelo nel 1475 e deceduto a Roma nel 1564, scorgeremo le nostre analisi più profonde su dei panorami interiori dal forte richiamo contenutistico
Uno dei sui capolavori di straordinaria bellezza compositiva che gli fu commissionato da Papa Giulio II rappresenta, ad oggi, uno dei grandi orgogli italiani. Titolato La Creazione di Adamo è un affresco di 280 x 570 cm, risalente all’incirca al 1511 e facente parte della volta della Cappella Sistina nei Musei Vaticani a Roma.
L’interprete del tempo con la filosofia dell’ipermollezza
Quanto conta il nostro tempo? – L’infinità di un vita eterna.
Su questa domanda a cui ho già voluto svilupparne una risposta, ho scelto di condividerne con voi l’importanza delle opere di Salvador Dalí il quale, mediante un surrealismo decisamente veritiero, è riuscito a depositare la ricchezza assoluta del nostro viaggio esistenziale illustrandone, a suo modo, un grande riferimento... l’orologio.
Salvador Dalí all’anagrafe: Salvador Domingo Felipe Jacinto Dalí I Domènech, nacque l’11 maggio del 1904 nel piccolo villaggio agricolo di Figueres in Spagna e vi morì in loco il 23 gennaio del 1989.
Segnano con pregevolezza il grande concetto dell’Arte
Sulle ali di un tramonto vi è il saluto della luce, angelico il sole nel suo fascino esplosivo che, come cavaliere del mondo, s’inchina alla nostra attenzione. Magica scena... racchiusa nell’arte dell’infinito creare. Con questo sipario emozionale, esaltiamo la meritevole pittura di Caspar David Friedrich, pittore tedesco nato nel 1774 a Greifswald e deceduto nel 1840 a Dresda.
Egli fu un attento conoscitore dei paesaggi e dei loro relativi effetti di luce, rivelandosi tra i maggiori esponenti del Romanticismo tedesco.