La pittrice messicana divenuta celebre per i suoi dipinti sofferti
Avete presente un agricoltore biologico? Egli è una persona che con amore nutre l’ambiente per produrre sempre nuova vita generando dei frutti incontaminati. Ebbene l’arte è proprio questo, è la coltivazione biologica del nostro Io radicandone delle consapevolezze autentiche. Frida Kahlo, (nome completo Magdalena Carmen Frida Kahlo y Calderón) fu una pittrice messicana dal gran talento stilistico.
Nata a Coyoacán nel 1907 e morta nello stesso villaggio in periferia a Città del Messico nel 1954, trasformò i suoi molteplici dolori in un importante viaggio artistico. Mediante l’arte lasciò emergere i suoi tragici traumi fisici ed emotivi scuotendone delle malinconiche visioni compositive.
“Rievocazione storica”, sentire il suono di queste due parole è già poesia. Ci troviamo nel cuore di Sulmona, una caratteristica città abruzzese che, con le sue pulsioni antiche, effonde un forte richiamo artistico e culturale. In uno dei suoi spettacolari eventi, la giostra cavalleresca – giunta ormai alla ventisettesima edizione – rappresenta il sogno di un passato che non si è mai dissolto, poiché compenetrante sulle nostre visioni di bellezza. E proprio qui, in questo suggestivo evento diretto con grande impegno e coronato da tutti i partecipanti quali dame, cavalieri, armigeri, sbandieratori, suonatori di chiarine e dalla “ricercata” Regina Giovanna d’Aragona – che vi è sempre inter-pretata da un volto noto – affiorano delle avvincenti sfide, dove i cavalieri più forti e appartenenti ognuno ad un sestriere, si imbattono in un torneo cavalleresco alla conquista del Palio.
Pensieri… che scivolano tra i colori e si mescolano nella sostanza delle forme. Siamo noi, nel tracciato delle nostre sensorialità, in un viaggio di percezioni che ritornano sempre al nostro nucleo produttivo, ossia alla nostra identità emotiva. Ed è proprio dall’emotività umana che affiorano le opere più belle, incentrandone l’importanza dell’arte storica e che, ad oggi, si rivelano dal carattere eterno. Claude-Oscar Monet fu un grande pittore impressionista francese, nato a Parigi nel 1840 e morto a Giverny nel 1926, lasciò ai posteri un patrimonio artistico di grandiosa entità emotiva. I suoi dipinti infatti racchiudono come “scrigni preziosi” delle forti sensazioni autografe che, suggellate dall’estro produttivo, arricchiscono di significato la poetica stesura pittorica.
Non c’è peggior dittatura di una falsa democrazia. Con questa visione di Mohamed Fedi Ben Saadi incorniciamo il quadro della vita, manifesto del disgusto più tossico procreato dai nulli. Così, traendo ispirazione da un delicato momento balzato sulle insidie del tempo come carne marcia, ho pensato fosse l’ora giusta per incentrare drammaturgicamente quelle malsanità che sopraffanno i diritti altrui senza alcun diritto.
Giovanni Bellini, conosciuto anche come “il Giambellino”, è stato un pittore veneto tra i più celebri del Rinascimento. Nato intorno al 1430 a Venezia e deceduto nella sua città di origine nel 1516, ha dimostrato l’amore per la sua patria senza mai tradirla e facendone, benanche, un punto di forza sullo sviluppo delle sue opere pittoriche.
Ricordiamo l’artista senza epoca
Pablo Ruiz Picasso nacque a Málaga il 25 ottobre del 1881 e morì a Mougins l’8 aprile del 1973. Fu un pittore, scultore e litografo spagnolo tra i più influenti del XX secolo e, mediante la sua poliedricità professionale, possiamo definirlo “l’artista senza epoca”. Infatti, incentrando l’attenzione sui suoi straordinari dipinti, troveremo degli stili versatili, che volgono all’adattamento multiforme dell’espressione visiva incentrandone, benanche, un orientamento attuale.
La pittura è una professione da cieco: uno non dipinge ciò che vede, ma ciò che sente, ciò che dice a se stesso riguardo a ciò che ha visto. Con queste parole di auto-presentazione, l’artista ci lascia carpire la volontà di non distaccarsi mai da questo preciso concetto, dando quindi sfogo alla sua “creatività cieca” con l’arguto spirito di abbandonarsi al sentimento. Sentimento che si contraddistingue in periodi appartenenti a dei colori.
I racconti visivi dell’artista ci inducono in suggestivi paesaggi
L’insigne artista Michele Cascella, figlio del grande maestro Basilio Cascella, nacque ad Ortona il 7 settembre 1892 e morì a Milano il 31 agosto 1989. Nel corso del suo lungo operato artistico dimostrò del forte talento pittorico, compenetrante sullo stile unico e inconfondibile dello stesso. Le sue numerose opere, rappresentate da soggetti semplici e al contempo efficaci, conquistano la scena con elevatissima espressione elaborativa, raggiungendo un grandioso successo che ne orna di sublime armonia la storia dell’arte.
L’artista della genialità
Leonardo da Vinci, nato nel 1452 ad Anchiano e deceduto nel 1519 a Maniero di Clos-Lucé, Amboise, è stato uno dei grandi “geni” dell’umanità, simbolo del Rinascimento. La sua insaziabile conoscenza è stata conquista di maestosa elevatezza produttiva. Scienziato, filosofo, architetto, pittore, scultore, dise-gnatore, trattatista, scenografo, anatomista, botanico, musicista, ingegnere e progettista che, con decisa passione, donò vita alla sua eternità. Amor ogni cosa vince disse! E difatti, ogni cosa vinse con la sua fermezza d’amore nell’operare quelle pluridiscipline dai segni indelebili.
Il noto pittore abruzzese che manifestò nell’arte delle dolorose condizioni sociali
Il noto abruzzese Teofilo Patini, nacque a Castel di Sangro nel 1840 e morì a Napoli nel 1906. Il suo intenso amore per l’arte lo portò ad intraprendere dei corsi di pittura di elevata formazione professionale, perfezionandosi sempre più nella sua disciplina artistica.
Osservando la sua pittura, dal tocco di un pensiero penetrante, incentreremo delle figurazioni di carattere sociale, connotando delle realtà che lasciano spazio all’approfondimento psicologico.
Le sue opere esaltano le donne con eccelsa eleganza
Scene oniriche ed eleganti si posano sul respiro di un pensiero e l’autore preraffaellita Édouard Louis Félix Bisson, nato a Parigi il 6 aprile del 1856 e deceduto a Orgeval il 18 luglio del 1945, come fosse un “equilibrista-giocoliere” dei colori, animò la sua fantasia con eterni capolavori pittorici che, racchiudendo delle sensazionali stesure pastellate, incentrano il tema delle donne e della loro soave delicatezza, paragonabile, in candida analisi, a motivi floreali.
L’artista italiano fra i più celebri del Rinascimento
È stato un pittore e un architetto italiano fra i più celebri del Rinascimento, Raffaello Sanzio nato ad Urbino nel 1483 e deceduto a Roma nel 1520, ha dato slancio ad un percorso artistico di grande importanza rappresentativa per il nostro Paese, conducendo le sue personali emozioni con estrema cura e, proprio come un vero “pilota” è riuscito ad imprimere una sorta di viaggio tra i suoi formidabili dipinti.
Ebbene, analizzando gli angioletti di Raffaello, conservati nella Gemäldegalerie Alte Meister di Dresda, resteremo affascinati dalla stesura dei colori ad olio che, con delicatezza espressiva, evocano una correlata intensità sulla minuziosa elaborazione artistica.
Scivolano vorticosi i pensieri tormentati della vita e, come catene avvolte sul cuore, ne appesantiscono i battiti motivandone nuove visioni che spingono profonde nell’abisso di una coraggiosa follia. E questo, Vincent van Gogh (nato a Zundert il 30 marzo 1853 e deceduto a Auvers-sur-Oise il 29 luglio 1890), lo sapeva benissimo. Esperto conoscitore di quelle energie che dannatamente scuotevano la sua anima, si infuocava di stati deliranti per poi sospirare nella quiete della sua originale fantasia. Pittore di eccezionale talento, con i suoi olio su tela impastava matericamente connubi armonici di cui, in predominanza, i cromatici giallo e blu impregnavano generosamente i suoi pennelli regalando bensì, dei tocchi sicuri alle sue meravigliose opere.
incentra un pregevole equilibrio cromatico
Si tratta di una importante collezione artistica privata e, tuttavia, chi ha il privilegio di beneficiare di queste esemplari visioni, ne resta letteralmente conquistato dal bilanciamento cromatico e altresì dalle stesure pastose dei colori ad olio che, come fossero delle esplosioni emozionali, vi sono adagiate sulle tele del Di Martino con estrema naturalezza. Un quadro è un respiro profondo nutrito dal tempo, è uno spirito libero che viaggia oltre le percezioni più realistiche e ne compone le forme con l’arte della creatività. Il maestro Giuseppe Di Martino, nato a Sulmona, fin dalla sua giovinezza, ha dato slancio ad una forte propensione artistica esprimendo la sua personale cognizione della bellezza ‘est-etica’ mediante l’arte pittorica che, con pregio, lo ha accompagnato in un percorso di crescita introspettivo.
Parisse trova nella tecnica dell’acquerello lo strumento espressivo più congeniale per raccontare la magia ed il fascino senza tempo della propria terra
Incorniciamo uno scenario con le ali di un pensiero, poi animiamone la luce per vestirne i colori, infine, abbandoniamoci all'emozione che ci ha accompagnato in questa costruzione creativa e, inaspettatamente, troveremo la chiave dell'amore sull'arte.
Con questa mia personale esternazione, tuttavia incoraggiante, presento un artista che con i suoi acquerelli e con i suoi colori ad olio, ha decantato su tela, numerosi scenari abruzzesi, ammantandoli di luminose armonie contemplative.
Benedetta sia l’arte dalla fonte pura e, nobile come un cristallo riflesso al sole, possa splendere d’eterno. Perché nell’eterno fluire dell’arte vi sono le sorgenti dalle ricche risorse, quali la bellezza e il desiderio di espressione. Rosanna Aloise di Fiumefreddo Bruzio con la sua pittura armoniosa ce lo dimostra, impreziosendo le sue tele con immagini evocative ispirate sia dalla sua personale sensibilità, ma talvolta anche dalle fonti esterne come ad esempio il web, che sempre più accompagna le nostre vite, suggerendole delle ottime riproduzioni artistiche o semplicemente dandole degli spunti sui quali crea delle variazioni pittoriche.
L’arte, divinità leggiadra con anima e forme, dove l’impalpabile diviene espressione tangibile, ammire-vole con lo sguardo e corporeo con il ritmo del cuore. Questo compenetrare tra visione ed anima, induce alla naturalezza espressiva della sensibilità racchiusa in un artista.
Il maestro Gabriele Ciasca è certamente un lodevole pittore che spinge la sua passione artistica oltre le stesure estetiche e ne imprime il concetto di eleganza e rispetto verso i sublimi luoghi che ci circondano. Per definirlo meglio possiamo dire che, nella sua laboriosa spontaneità rappresentativa, è un bravissimo “fotografo delle emozioni”. Nato a Subiaco l’1 marzo del 1974, si è poi trasferito a Polignano a Mare laureandosi all’accademia delle belle arti di Bari.