Il suo è un vivo desiderio di tralasciare ripetutamente l’abitudinaria quotidianità nell’intento di superare ogni frontiera, di oltrepassare i visibili orizzonti. Non solo la poetessa, ma anche i lettori sono accompagnati in questo viaggio, cominciando dal dipinto pubblicato in copertina. L’olio su tela “Morgan im Riesengebirge” di Caspar David Friedrich si trasforma in un portale che apre spiragli alla fantasia del lettore e anche un varco spazio-temporale, mediante il quale avviene l’accesso privilegiato al mondo lirico di Imperia Tognacci.
È un viaggio che mette in evidenza la dimensione poetica del tempo, ossia dell’attesa e della memoria, dello spazio astratto, ma nello stesso tempo concreto.
Lo stile delicato e leggero e il linguaggio chiaro e preciso di Marina Caracciolo, impreziosiscono la poesia della Tognacci limpida, serena e suggestiva, insieme a “quell’andare senza sosta, quel vagare perenne che sembra creato da un vento misterioso e trasportato lontano da un fiume invisibile; un moto che mirabilmente si esprime nei versi”.
La poetessa, laureata alla Facoltà di Magistero dell’Università di Urbino, ha cominciato la sua attività letteraria nel 1996 con la collaborazione alla rivista di cultura La Procellaria di Reggio Calabria.
Ha scritto molte opere di narrativa, saggistica e poesia. Ha vinto numerosi concorsi e riconoscimenti, l’ultimo è il Premio Personalità 2019 per la sua eccellente attività letteraria, ricevuto nell’ambito della XXXVIII edizione del premio Superga.
La creazione poetica della Tognacci, profonda, fantastica, a volte visionaria, si sposa con la scrittura della Caracciolo che è equilibrata, sensibile ed empatica.
Oltre al dipinto anche il titolo indica un movimento, cioè il moto della fantasia, del pensiero verso l’orizzonte, che è la linea che separa il cielo dalla terra e dal mare e rappresenta anche il limite dello sguardo umano e del suo senso.
L’azione di guardare l’orizzonte può calmare l’animo, può rilassare, confortare, è una delle cose forse più istintive e anche una delle più antiche al mondo. Ecco perché il titolo, estremamente evocativo, ci riporta al bisogno dell’uomo e della donna di andare oltre, non solo fisicamente, ma soprattutto mentalmente: varcare i limiti sempre di più, spingersi oltre, in questo caso attraverso le ali della fantasia e della ispirazione poetica.
MARINA CARACCIOLO
Laureata con lode in Lettere, dopo aver insegnato nei licei, è diventata consulente di redazione.
Ha pubblicato numerosi saggi e vinto altrettanti concorsi, tra cui il Premio Internazionale “Mario Pannunzio” per la saggistica nel 2002; e per ultimo il Premio Editoriale Letterario “Il Croco” 2020 per il saggio critico Palinodie di un mito: la figura di Elena.
Nel 2005 riceve il Premio alla Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri per la sua attività in campo umanistico.