Da sempre appassionato di fotografia, Nicola Napolitano, dottore commercialista e docente di ruolo di economia aziendale, si dedica nel suo tempo libero alla scrittura di racconti storici grazie ai suoi numerosi viaggi dove ha avuto modo di visitare luoghi e siti che hanno stimolato la sua naturale creatività. Dopo la pubblicazione del primo volume, una raccolta di racconti dal titolo In diretta da passato, edito da Oceano Edizioni (2016), a distanza di quattro anni ci propone il secondo, nato come il precedente, dalla continua indagine e riscoperta delle innumerevoli vicende storiche che hanno caratterizzato la vita degli uomini in cui, fatti e accadimenti sempre diversi, misteri, fenomeni naturali, religiosità e guerre, si intrecciano in un labirinto emotivo che si ripete nel tempo.
L’amore, la ricerca della felicità, il bello e a volte la bramosia, la voglia di prevalere, la prepotenza, sono sentimenti immutati, che non cambiano col passare dei secoli, pur se diversi sono gli accadimenti in alternanze infinite.
È proprio questo labirinto di emozioni – afferma l’Autore – che ho voluto rappresentare simbolicamente nella mia foto di copertina, dove innumerevoli stanze misteriose si susseguono come le infinite vicende umane, unite da un elemento comune: i sentimenti, simboleggiati dall’interminabile corridoio, unico elemento di unione e di accesso per l’interpretazione delle singole storie dell’uomo.
Il libro di Napolitano rappresenta dunque una sorprendente collezione di finestre temporali. Varchi capaci di immergere il lettore al centro di situazioni storiche a volte sconosciute o dimenticate, descritte in uno stile narrativo e realistico, semplice e scorrevole rievocate con maestria e dovizia di particolari, il tutto arricchito dall’immaginazione dell’autore che riesce a rendere piacevolmente gradevole la fruizione di ogni singolo racconto.
I personaggi sono ben calati nell’epoca storica di appartenenza e attraverso essi viene fuori l’attenzione che l’autore ha verso certi valori come la famiglia, la fede, l’onore, l’amicizia e, dall’altro canto, il disprezzo che evidenzia per ogni forma di sopruso, di ingiustizia, di prevaricazione che hanno caratterizzato le epoche descritte.