Foggiano, musicò testi di Ernesto Murolo, E. A. Mario e Libero Bovio
«Fu un compositore limpido e cristallino, ed assai rigoroso, come gli avevano insegnato i suoi maestri De Nardis, Martucci e Serrao».« Con queste parole Raffaele Cossentino tratteggia la figura e la personalità di Evemero Nardella nella sua opera La canzone napoletana dalle origini ai giorni nostri. Storia e personaggi (Rogiosi Editore, 2013).
Evemero Nardella è un nome che dice poco, al di là della cerchia degli addetti ai lavori e degli appassionati della canzone napoletana.
Figlio di un emigrato di Foggia, qui si era formato come pilota. È stato il più grande sindaco di New York di sempre
Potremmo definirla storia di normale emigrazione, quella che stiamo per raccontare, se non fosse che da un'emigrazione apparentemente “normale” è scaturito un personaggio di eccezionale rilievo politico e sociale e di caratura internazionale. Non è, tuttavia, un caso raro, se si pensa alle personalità che si sono affermate nel continente americano, partite direttamente dalla Puglia o appartenenti alle generazioni successive.
Il personaggio di cui ci occupiamo in questo numero continua a godere, anche dopo la scomparsa, di un appeal del tutto particolare, in aggiunta alla fama che l'ha accompagnato in vita e che l'ha inserito di diritto nell'immaginario generale dell'intero pianeta. Il riferimento è a Fiorello la Guardia, noto come sindaco di New York – in molti ritengono che sia stato il più amato sindaco della metropoli statunitense di sempre – che nel cognome tradisce chiaramente origini italiane. Più esattamente pugliesi.
Regista cinematografico e ufficiale della Marina, originario di San Marco in Lamis, in provincia di Foggia
È davvero sorprendente scoprire quanti personaggi la Puglia abbia espresso, a livello nazionale e internazionale, nei più svariati campi delle professioni e delle attività umane. Ed è altrettanto mortificante constatare che molti di essi siano rimasti nell’anonimato più assoluto o, quanto meno, in una zona d’ombra che gli ha negato la meritata ribalta e l’apprezzamento da parte del grande pubblico.
Tra questi è da annoverare certamente Francesco De Robertis (San Marco in Lamis, 16 ottobre 1902 – Roma, 3 febbraio 1959) che, pur avendo frequentato l’Accademia navale intraprendendo la carriera militare come ufficiale della Marina Italiana, ha tuttavia espresso tutto il suo talento in campo cinematografico, forte di una solida preparazione tecnica e potendo contare su un’innata predisposizione alla creatività e alla gestione dell’immagine.
Foggiano di nascita, è stato Tenente Generale del Genio Navale
La nave più bella del mondo. Una definizione che non ammette repliche, assoluta, vigorosa e definitiva come una sentenza inappellabile. È riferita all’Amerigo Vespucci, nave scuola della Marina Militare Italiana, conosciuta e ammirata in tutto il pianeta proprio con questo appellativo. Ambasciatrice non soltanto della tradizione marinara del nostro Paese ma anche modello di stile, eleganza e design universalmente apprezzato.
Dalla ricostruzione post bellica al boom economico
Il Paese squassato dagli esiti di un conflitto disastroso che ha prodotto centinaia di migliaia di vittime e lascia in eredità la prospettiva di un’immane ricostruzione materiale e contrapposizioni ideologiche laceranti. Un conflitto dal quale l’Italia emerge sconfitta, indebolita nella sua autostima, nella credibilità internazionale, relegata in uno stato di soggezione politica all’interno di tutti i consessi internazionali in cui si discuta o si ridiscuta dell’assetto geopolitico europeo post bellico. Tanto da far affermare al Presidente del Consiglio
dei ministri Alcide De Gasperi, in sede di Conferenza di pace di Parigi del 10 agosto 1946: "Prendendo la parola in questo consesso mondiale sento che tutto, tranne la vostra personale cortesia, è contro di me"