Duilio Paiano

Le drammatiche esecuzioni di Moro, Falcone e Borsellino

Un saggio rigoroso e intrigante di Enzo Fiorentino su enigmi ancora non del tutto risolti

Suscita sentimenti diversi e richiama a riflessioni profonde questo saggio di Enzo Fiorentino dal contenuto socio-politico, dedicato alle vicende italiane degli ultimi cinquant’anni e nelle cui pagine l’autore, sociologo e dirigente scolastico in pensione, riversa tutta la sua competenza e la mai sopita passione per la politica coltivata fin dalla giovane età.
I misteri inspiegabili della politica italiana – questo l’accattivante titolo – ripercorre con dovizia di parti-colari un periodo turbolento della vita della Repub-blica, contestualizzando gli avvenimenti attraverso una scrupolosa rappresentazione della condizione politico-sociale del Paese nel periodo preso in esame.

Cristoforo Colombo

La nave scuola della Marina Italiana
ceduta all’URSS come risarcimento per i danni di guerra

La "COLOMBO" PRIMA DELLA "VESPUCCI"
Abbiamo detto della nave scuola Amerigo Vespucci, nello scorso numero di OceanoNews, definita “la nave più bella del mondo”. Lo è certamente per eleganza, design e creatività tutti italiani. Ma abbiamo anche anticipato di una nave “quasi” gemella, la Cristoforo Colombo, che pur godendo di pari elementi distintivi è andata incontro a una sorte ingiusta e dolorosa.
Come la Vespucci, anche la Colombo venne progettata dal generale del Genio navale Francesco Rotundi. Era l’anno 1925 allorché il ministro della Regia Marina, ammiraglio Giuseppe Sirianni, conferì l’incarico al generale Rotundi, all’epoca direttore dei Cantieri navali di Castellammare di Stabia.

Amerigo Vespucci, “la nave più bella del mondo”

Formidabile mix di creatività e tecnologia italiane

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AMBASCIATRICE DEL “MADE IN ITALY”
La definizione di “nave più bella del mondo” compendia alla perfezione la linea, lo stile, il design, l’eleganza, oltre che la funzionalità dell’imbarcazione più conosciuta e ammirata della Marina Militare italiana: l’Amerigo Vespucci.
Il riconoscimento le venne attribuito dall’equipaggio della portaerei statunitense USSS Independence che, avendola incrociata nel Mar Mediterraneo nell’ormai lontano 1962 e rimanendone affascinato, coniò in maniera istintiva e spontanea questo apprezzamento di cui la Vespucci ancora oggi si fregia.
A considerarne la vitalità operativa e il suo portamento agile ed elegante non si direbbe che la Vespucci abbia tagliato il traguardo dei novant’anni di vita nel 2021, essendo stata varata nel Regio Cantiere Navale di Castellammare di Stabia il 22 febbraio 1931.

Progettata come nave scuola dal generale del Genio navale Francesco Rotundi, pugliese di Foggia, unitamente alla “quasi” gemella Cristoforo Colombo (varata nello stesso Cantiere il 4 aprile 1928), può vantare il record di essere l’unità più anziana tra quelle in servizio della Marina italiana. Un primato che non pesa affatto alla Vespucci che, sia pure con periodici ammodernamenti, continua a solcare i mari della terra assolvendo al duplice compito di addestramento degli allievi ufficiali dell’Accademia navale di Livorno e di ambasciatrice del “made in Italy”.

È stata a lungo (1946-1952) l’unica nave scuola a vela della Marina militare italiana fino all’entrata in servizio dell’Ebe, un brigantino-goletta costruito nel 1921 e rimasto in attività fino al 1958. Dal 1955 la Vespucci è stata affiancata da un altro veliero, il Palinuro, destinato all’addestramento dei marinai della Scuola sottufficiali di Taranto e degli allievi della Scuola Navale Militare “Francesco Morosini” di Venezia.
L’attuale motto della Vespucci, ufficializzato nel 1978, è Non chi comincia ma quel che persevera ed esprime la sua vocazione alla formazione e all’addestramento dei futuri ufficiali della Marina Militare. I precedenti motti sono stati: Per la Patria e per il Re, fino al 1946; quindi, Saldi nella furia dei venti e degli eventi.

Nell’ippodromo di Costantinopoli sedata nel sangue la “rivolta di Nika”

Anno 532 d.C.: dal connubio tra sport e politica la prima grande tragedia ultras

Gli ultras: da sempre non solo passione sportiva
Con qualche forzatura la vicenda che stiamo per raccontare potrebbe essere attribuita ad un gruppo di ultras “ante litteram”, considerato che il suo avvio e, soprattutto, il tragico epilogo hanno avuto per teatro un impianto sportivo, l’ippodromo di Costantinopoli (l’odierna Istanbul) capitale dell’Impero romano d’O-riente, e come protagonisti i tifosi suoi frequentatori.

Le parole della Grande Guerra

Una rivoluzione linguistica avviata nelle trincee del primo conflitto mondiale

IL CONTATTO TRA GIOVANI DI REGIONI DIVERSE
A pronunciarle o ascoltarle oggi, parole come cecchino e imboscato non suscitano alcuna mera-viglia. Difficilmente, però, riusciremmo a risalire alla loro origine, così come di tantissime altre che appartengono al corposo complesso delle parole e delle locuzioni della lingua italiana che hanno preso forma nelle trincee della Grande Guerra, nel periodo tra il 1915 e il 1918.

Seneca 2023: non ci sono paragoni

Si è conclusa tra gli applausi anche la VII edizione del Premio Accademico Internazionale di Letteratura Contemporanea L. A. Seneca

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L'annunciato accentuato imprinting di internazionalità rispetto alle precedenti edizioni è stato pienamente rispettato, con gradimento da parte dei presenti e notevole levatura. E così la VII edizione 2023 del Premio Accademico Internazionale di Letteratura Contemporanea Lucius Annaeus Seneca ha potuto giovarsi, per la sua riuscita, di una schiera di personalità provenienti da ogni parte del mondo che ne hanno arricchito i contenuti aprendo, nel contempo, strade nuove per la penetrazione del messaggio del “Seneca” in ambienti geograficamente lontani ma “prossimi” e contigui in quanto ad attività culturali.

I mille anni dell’abbazia di Mont Saint Michel

Importante crocevia del culto micaelico: pellegrini ma anche turisti attratti dallo straordinario fenomeno delle maree

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L’ISOLOTTO DI MONT SAINT MICHEL
Ha un interesse strettamente religioso e un fascino legato al singolare e suggestivo fenomeno delle maree che affascina e richiama turisti da tutto il mondo. Ci riferiamo all’isolotto di Mont Saint Michel, che si estende per 7 ettari e una circonferenza di 960 metri, a 92 metri sopra il livello del mare. Si trova nel Golfo di Saint-Malo, nel Nord-Ovest della Francia, dove Normandia e Bretagna s’incontrano, in prossimità della foce del fiume Couesnon.
Nel corso del tempo Mont Saint-Michel è stato anche una fortezza: è, infatti, uno dei pochi siti in Francia che ha resistito agli inglesi durante la Guerra dei Cent'anni, e, dopo la Rivoluzione francese, fino al 1863, ha assunto il ruolo di prigione.
Oggi l’isolotto costituisce il centro naturale del Comune di Le Mont Saint-Michel che fa parte del dipartimento della Manica, nella regione amministrativa della Normandia.
Tra pellegrini e turisti si calcola che il luogo venga visitato, ogni anno, da oltre tre milioni di persone, il che lo rende una delle località più frequentate della Normandia e tra le prime dell’intera Francia. Il suo interesse è dovuto, oltre che agli elementi e ai fenomeni già citati, alla presenza di manufatti che vengono singolarmente classificati come monumenti storici. Dal 1979 è inserito dall’UNESCO nell’elenco dei siti Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

Anche per il prestigioso riconoscimento mondiale non sono mancate disparità tra uomini e donne

UNA DISPARITÀ AVVILENTE
Proseguendo nel nostro itinerario all’interno del-l’universo femminile, alla ricerca di riscontri circa la presenza delle donne, dall’antichità ai giorni nostri, nel mondo delle arti, delle scienze, della letteratura e delle professioni in genere, rivolgiamo uno sguardo conclusivo al Premio Nobel, con l’obiettivo di verificare quante donne dal 1901, anno di istituzione del prestigioso riconoscimento, ne siano state destinatarie. Anche questa verifica può risultare significativa della considerazione di cui le donne hanno goduto e delle opportunità loro concesse per dimostrare il talento posseduto.

Le donne e la scienza

Un connubio vincente che ha contribuito al progresso dell’umanità

UNA STORIA LUNGA OLTRE QUATTROMILA ANNI!
Tutto è cominciato da e con Merit Ptah (2.700 a.C.), la più antica scienziata e prima donna nel campo della medicina. Partiamo proprio da lei per l’affascinante e contrastata avventura della presenza femminile nel mondo della Scienza. Contra-stata perché il notevole contributo in termini qualitativi che le donne-scienziato hanno assicurato al pro-gresso dell’umanità si è concre-tizzato tra perplessità e pregiudizi che hanno accompagnato la loro presenza in questo particolare setto-re della cultura.

Le “sorelle di Mozart” e le donne musiciste discriminate

Dal Medioevo al Novecento una lunga serie di pregiudizi che hanno imposto la musica classica prevalentemente al maschile

LE “SORELLE DI MOZART”
Negli ambienti musicali di tutto il mondo – il riferimento è alla musica classica – sono conosciute come “le sorelle di Mozart”. La definizione rappresenta gli innumerevoli talenti al femminile che sono rimasti ine-spressi, sconosciuti e persi alla cul-tura, alla musica in particolare. L’espressione trova la sua giustifi-cazione nella condizione in cui ver-sava Maria Anna Walburga Ignatia Mozart, chiamata Nanner (1751-1829), sorella maggiore del più noto Wolfgang Amadeus (1756-1791).

Le barriere sociali hanno penalizzato le donne

pur non mancando apprezzabili esempi di capacità e di coraggio

Donne artiste cercansi
Ci siamo lasciati, lo scorso numero di OceanoNews, con un interrogativo rimasto senza risposta: è mai possibile che in oltre duemila anni di attività artistica – pittura e scultura in particolare – non vi sia stata una sola donna degna di essere annoverata tra i grandi maestri dell’arte universale? Non è certo un problema di “capacità”, se è vero che studi di psicologia e neurologia accreditano l’ipotesi secondo cui la creatività è ripartita paritariamente rispetto al genere.

La creatività e l’universo femminile

Le donne penalizzate da pregiudizi ma protagoniste come gli uomini del percorso culturale dell’umanità

Lo spunto per le riflessioni che seguono ci è stato offerto da un’osservazione che viene da lontano: sfogliando i manuali liceali di Storia dell’arte balza subito agli occhi la carenza/assenza di artisti donne (artiste) tra i protagonisti che hanno illuminato il percorso dell’umanità. È proprio vero che le donne non godono di pari riconoscimento nel gotha dei pittori e degli scultori le cui opere arricchiscono le sale dei più rinomati musei di tutto il mondo? O è soltanto una percezione distorta alimentata dall’immaginario collettivo?

Articoli di Duilio Paiano

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